
Il riso basmati è una presenza che, a ragione, si può definire fissa nella routine alimentare di chi vuole mantenere o ritrovare la forma fisica. La risposta è sì: il riso basmati può rivelarsi un ottimo alleato nell’ambito di una dieta finalizzata al controllo del peso. Per quali motivi? Ne parliamo in questa guida (ricordati, come sempre, di contattare il tuo nutrizionista di fiducia prima di cambiare abitudini alimentari).
Peculiarità nutrizionali del riso basmati
Con un apporto energetico pari a circa 360 calorie all’etto, il riso basmati è privo di glutine. Per questo motivo, è adatto all’alimentazione dei celiaci e degli intolleranti al sopra menzionato complesso proteico (si tratta di due condizioni differenti). Con un indice glicemico che si può definire moderato, è una buona fonte di fibre.

Considerando il singolo etto di prodotto, 41 grammi sono a base di carboidrati e, su questa dose, 1 grammo è di fibre. Considerato un alimento saziante, il riso basmati è anche fonte di ferro. Dato che si tratta di un alimento di origine vegetale, contiene ferro non eme, ossia quello nella forma meno biodisponibile.
Attenzione: non si tratta di un problema irrisolvibile! Per ottimizzare la biodisponibilità del ferro non eme, infatti, basta associare alla fonte un cibo caratterizzato dalla presenza di vitamina C. Tornando all’indice glicemico, ricordiamo che è più basso rispetto ad altre varietà di riso in quanto il basmati è ricco di amilosio, la componente dell’amido più difficile da digerire da parte dell’organismo umano.
Altri benefici del riso basmati
Povero di grassi, il riso basmati è caratterizzato da un apporto calorico inferiore rispetto alla pasta, grazie alle già citate fibre solubili si contraddistingue, come poco fa ricordato, per un potere saziante molto interessante, il che è un grande vantaggio per chi vuole tenere sotto controllo il peso senza rinunciare al gusto a tavola.

Parlando, invece, delle proprietà del riso basmati non direttamente legate al dimagrimento, non si può non menzionare la ricchezza in vitamine del gruppo B, fondamentali per il metabolismo cellulare e, in alcuni casi, caratterizzate da proprietà antiossidanti. Inoltre, il riso basmati rappresenta una fonte di micronutrienti come i folati, la cui assunzione è particolarmente consigliata in gravidanza.
Per acquistare riso basmati di qualità, è consigliabile rivolgersi a produttori di cui sia possibile tracciare con precisione le materie prime utilizzate nel corso della gestione della filiera. Anche se le cose da allora sono cambiate grazie a diverse implementazioni normative, nel 2005 è stato scoperto, da parte della Food Standards Agency in UK, che molto del riso basmati commercializzato a livello nazionale era adulterato con altre varietà di riso a chicco lungo.
Che differenza c’è tra riso basmati e riso tradizionale?
A questo punto, ti starai senza dubbio domandando in cosa consiste la differenza tra il riso basmati e il riso cosiddetto tradizionale. Innanzitutto la profumazione, decisamente più intensa rispetto a quella che, invece, caratterizza il riso che assumiamo d’abitudine nei Paesi occidentali. Si tratta di un aroma che, a molti, ricorda quello del cioccolato.

Questo profumo si sprigiona nel momento in cui il riso basmati viene sottoposto a cottura. Inoltre, come sicuramente già sai, se viene cotto nel modo giusto i suoi risi rimangono belli separati. La caratteristica appena menzionata non lo rende adatto alla preparazione della ricetta tradizionale del risotto. Va invece molto bene per i classici piatti unici della cucina indiana.
Di base, il riso basmati non fa dimagrire. Per poter parlare di perdita di peso, è necessario chiamare in causa un approccio globale, che deve comprendere il focus generale sulla qualità dell’alimentazione e l’attenzione al movimento fisico. Di certo, però, contribuisce più di altri alimenti ad aiutare chi vuole mantenere il benessere.
L’importanza del lavaggio prima della cottura
Come poco fa ricordato, il riso basmati è noto per il fatto che i suoi chicchi si mantengono belli separati. Essenziale a tal proposito è gestire bene sia la cottura, sia lo step che la precede. Quest’ultimo è il lavaggio. Come gestirlo? Si parte mettendo il riso che si ha intenzione di preparare in un colino.

Quest’ultimo, dovrebbe essere caratterizzato da maglie sufficientemente fitte, onde evitare di perdere i chicchi. Questi ultimi vanno passati sotto l’acqua corrente e adeguatamente mescolati, in modo da lavarli con accuratezza. Nelle prime fasi, sarà possibile notare che l’acqua che fuoriesce dal colino è di un bianco torbido. Non bisogna preoccuparsi e continuare a lavare.
Quando ci si rende conto che l’acqua che esce dal colino con cui si lava il riso basmati è bianca, vuol dire che è arrivato il momento di chiudere la fase appena citata. A questo punto, il riso basmati va lasciato in ammollo per circa 15 minuti. Trascorso questo lasso di tempo, si può iniziare a cuocerlo.